19 Agosto 2019

12. Strani scherzi della vita I

di Sandro

Mario stava ascoltando completamente assorto dal racconto di Guido ed ad un certo punto ha chiesto al collega narratore: ”Quindi ciò che ti frulla per la testa è che Aurora possa essere tua figlia? Giusto?”. ”Sì!”, ha asserito Guido. “Manca un tassello”, ha replicato Mario. “Non vorrei apparire troppo scientifico, ma tu circa venti – venticinque anni fa, hai ricordi di avventure anche di un sola notte?”. “Ho provato a ricordare, ma non riesco. A quel tempo ero un’anima in pena e lo sport preferito era collezionare femmine”. Brutto da dirsi, ma era così e gli incontri sono stati tanti e tali che di alcune donne non ricordo né la faccia, né tanto meno il nome. Ora però il problema non è questo”, disse Guido e “Quale sarebbe?”, replicò Mario. Guido tirò fuori dalla sua borsa da medico un bicchiere ben conservato in un sacchetto per alimenti. “Vedi Mario, questo è il bicchiere da cui ha bevuto Aurora. Posso risalire al suo DNA. Posso togliermi la curiosità di sapere se lei è mia figlia o lasciare tutto così come è oggi. Lasciarla nel limbo della fantasia, dove sia io, sia lei, immaginiamo che i nostri padri siano stati due principi azzurri che si sono presentati solo per metterci al mondo. Vedi, io sono quasi certo di essere suo Padre perché la “P” non rappresenta né il nome della madre, altrimenti Aurora me lo avrebbe detto, né il nome del padre. La “P” è in realtà l’iniziale del cognome del padre e io di cognome faccio Pellizier!”

Mario dopo aver riflettuto rispose: “Lasciami del tempo. Devo pensare cosa avrei fatto se fosse successo a me.” “Ora, potrei risponderti in tanti modi, ma nessuno di questi sarebbero d’aiuto, sempre che una mia opinione possa esserti veramente d’aiuto!”. Guido rispose:” Penso che la tua opinione sia un valore aggiunto e se non la ritenessi tale non ti avrei parlato dell’angoscia che mi sta attanagliando da giorni!”. “Senti Guido, domani non ci sono perché ho il turno di riposo, ma dopo domani ci troviamo qui mezz’ora prima che arrivino gli altri e io ti dico cosa ne penso. “Grazie.” concluse Guido. ”Sapevo di poter contare su di te!”.

Ascoltai con interesse il racconto, nel frattempo avevo mangiato il toast un po’ bruciacchiato, appuntando nell’agenda “Strani scherzi della vita”. (Storia da approfondire).

Continua . . .

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13. Strani scherzi della vita II

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