27 Giugno 2019
Luca fu il secondo tassello che la fece desistere. Luca, lo conobbe ad una manifestazione e a suo dire mi assomigliava per aspetto e temperanza. Si conobbero, si frequentarono, si amarono ma, ad un certo punto lui non ce la fece più a gestire il doppio gioco dell’innamorato e dell’infiltrato e le raccontò chi fosse veramente. Linda rimase sconvolta. Innamorarsi del nemico. Innamorarsi di chi rappresentava l’altro mondo, di chi lottava perché nulla cambiasse, di chi stava con i fascisti. Furono giorni terribili, pieni di dubbi, pieni di incertezze, pieni di odio nei confronti di sé stessa per non essersi accorta di nulla. Fu lì, che mise in discussione la sua capacità razionale di valutare le persone e gli eventi. Fu lì , che capì che un uomo o una donna innamorati sono soli con i loro sentimenti. Fu in quel frangente che razionalizzò che l’amore supera qualsiasi barriera ideologica, ma soprattutto razionale. Ancora una volta la vita l’aveva messa di fronte ad una dura scelta: lasciare Luca per rincorrere un mondo ideale di cambiamento eclissandosi come aveva già fatto con Gigi, o affrontare la realtà. Questa volta decise di seguire il suo cuore. Amare Luca così com’era, con i suoi ideali di vita non sempre in linea con il suo modo di pensare e di concepire il futuro. Fu un periodo di notti insonni passate a discutere di mondi migliori, di mondi comandati dal capitalismo, di stati contestualizzati dal socialismo, di mondi inverosimili come i kibbuts. Ne venne fuori una dura realtà che Luca e Linda capirono man mano che passarono i giorni. Erano entrambi pedine di una lotta, dove le regole del gioco le avevano decise altri. Sembrava un remake della battaglia di Troia dove gli Dei conoscevano già i vinti ed i vincitori e anche se le pedine continuavano a muoversi si sapeva che l’esito sarebbe stato nefasto per tutti. In questa battaglia di rinnovamento ideato dai gruppi combattenti comunisti isolatisi nella clandestinità, effettivamente erano coinvolti più attori. I servizi segreti italiani, i servizi segreti deviati, i servizi segreti americani, quelli russi ed israeliani, oltre a svariati vertici politici. Tutti che fomentavano l’odio, il sospetto e la divisione. In questa arena non era contemplato il rispetto per la vita e a differenza dei gladiatori, il nemico veniva trucidato alle spalle, usando come metodo di lotta gli attentati. Quelli di desta uccidevano quelli di sinistra e questi ultimi rispondevano con altri morti, in modo tale che i veri manovratori, i politici dell’intrigo, i vari servizi segreti potessero sfruttare a loro vantaggio la “Strategia del terrore”. Fu il periodo di tutti contro tutti. Anche Luca fu ferito in un scontro a fuoco e Linda dall’altra parte della barricata non poté evitare l’accaduto ferimento ed il dolore. Fu il successivo episodio che le fece aprire gli occhi, tutti, sia a destra che a sinistra della situazione erano come bandiere al vento. Forse meglio ancora la loro instabilità era “Come d’autunno sugli alberi, le foglie”. Luca dopo il ferimento fu decorato per merito, facendo carriera nei vertici dei servizi segreti. Linda capì che i loro mondi erano troppo diversi e che l’amore non bastava più come collante. Prese il suo zaino e ancora una volta si recò in stazione per allontanarsi da quel luogo dove l’amore aveva perso, gli ideali si erano sbriciolati e la realtà si era rivelata nuda e cruda così come non si era mai presentata. Ognuno di noi è una “monade” con i propri egoismi e le proprie esigenze, spesso si interfaccia con le altre monadi, e non sempre trova un legame compatibile. Linda decise di avvicinarsi ai gruppi pacifisti e a Ghandi per combattere con la non violenza. Questa volta forse, aveva trovato la sua dimensione, lottare ma senza ferire. Lottare per la pace. Due parole forti ed antitetiche che si annullano a vicenda, eppure con il loro contrasto capaci di arricchire l’ideale stesso di pace. Lottare, perché gli uomini tutti possano convivere con regole di lealtà, vincendo i propri egoismi. E’ la guerra forse più dura da affrontare ma soprattutto da vincere. Questo era diventato il suo scopo. Aveva partecipato alla marcia per la pace nei Balcani ed era stata in prima linea in ogni iniziativa non scordando il suo passato, i suoi errori e le sue debolezze date dall’impeto della gioventù.