31 Dicembre 2019

15. Mostri dentro

di Sandro

Ho pensato a lungo e alcuni anni fa ho deciso di abbandonare tutto. Ho lasciato una compagna che non rendevo felice, un figlio ribelle che aveva bisogno di un padre che desse certezze, un socio in affari e me ne sono andato. Ho portato con me come compagno di viaggio il mio zaino con dentro un paio di accessori per la pulizia personale, un paio di jeans, un taccuino ed una penna per poter annotare sensazioni o disagi. All’inizio, avevo con me anche il bancomat perché pensavo di non resistere a questa vita e mi ero tenuto un paracadute come via d’uscita. Dopo due mesi l’ho gettato. Ora il mio corpo è molto cambiato. Ho perso senza il personal trainer, senza il dietologo consigliato dall’amico, senza seguire la dieta solo proteica, più di venticinque chili. Il mio volto è riconoscibile solo da pochi, perché coperto da una folta barba e da rughe che segnano pesantemente la mia fronte. Dietro questa maschera che mi è cresciuta addosso, ora sono un invisibile per i più, ma io così riesco ad osservare le persone. Mi metto spesso nelle stazioni per guardare la gente. Gente che corre, gente che si urta, gente che legge il giornale, gente che digita messaggi perché il tempo passi più velocemente. Gente che telefona per parlare del nulla. Io li guardo e sorrido, ricordando quando ero così anch’io. Tutto era un problema, tutto creava stress, tutto metteva ansia, tutto non ti permetteva di vivere pensando che questo fosse l’unico modo di vivere. Ora vedo e sento il cambiamento delle stagioni dai brividi che mi attraversano il corpo di notte. Non è una sensazione sempre piacevole, però ti accorgi così di essere vivo e di provare ancora qualcosa. Un brivido, un tremore, un disagio per non esserti coperto in modo adeguato. Sei vivo e il tuo corpo te lo comunica. Ho potuto vedere cose che altre volte mi sfuggivano, come il sorgere del sole ed il suo tramontare. Ho visto colori e sfumature del cielo che non pensavo neanche esistessero. Ho notato le rondini girovagare nel cielo. Ho visto insetti ed animaletti che avevo visto solo su un programma di Quark. Ho colto il silenzio della notte ed i suoi rumori. Ho conosciuto persone invisibili non sempre piacevoli, la solidarietà dei poveri, ma anche il loro egoismo nella difesa del nulla. Ho visto gente che si prodigava per i più bisognosi ritenendo che questa fosse la vera missione dei giusti. Ho potuto osservare gente che imprecava per un treno perso, ma anche gente che piangeva per un treno che era stato il mezzo per far terminare una vita difficile. Ho sorriso nel vedere i giovani emozionati per una gita. Ho potuto guardare con piacere dal mio angolo, il tenero saluto di due innamorati, l’abbraccio di amici e di parenti che si auguravano di rivedersi al più presto. Ho potuto cogliere delle emozioni che per i più risultavano essere invisibili.

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16. Il quaderno di Sergio

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