31 Dicembre 2019

15. Mostri dentro

di Sandro

Lo guardai, era un uomo distrutto dalla vita, le sue mani erano sporche come le sue unghie, la sua barba era incolta, i suoi capelli leggermente grigi e unti, ma nonostante tutto rimaneva un uomo distinto. Guardandolo bene mi venne in mente la dicitura di una maglietta vista al mercato, riportava questa scritta: “Non sono io diverso, sono gli altri tutti uguali”. Vedendo Sergio, mi convinsi che quella frase l’avesse pensata lui per essere poi riportata, in questo caso, su una maglietta.
Stavo per pronunciare delle parole, non so nemmeno quali, quando Sergio continuò: ”Ho avuto la fortuna di essere ricco, di possedere macchine potenti ed appariscenti, di accompagnarmi con donne belle ed avvenenti. Mi ricordo di una che venne con me dicendomi spudoratamente che stava cercando l’uomo giusto per sistemarsi. In fondo lei era una donna bella, che sapeva farsi apprezzare per tante sue qualità; conosceva il bon ton, l’arte del cucinare, aveva una discreta cultura, poteva colloquiare con i più, era la classica donna per tutte le occasioni! Fu l’unica e l’ultima volta che la vidi, perché dopo che se ne andò vomitai l’anima. Quell’anima che si ribellava alle bassezze dell’ipocrisia e del perbenismo, uniche bandiere per vivere secondo convenzioni dettate dai più. Devo dire che però, di questa donna apprezzai la schiettezza e la sincerità, anche se amara e triste.
Ho conosciuto uomini potenti che anteponevano a tutto il potere. Il più delle volte era conferito dal denaro e dalle conoscenze. Ho visto società crollare per aver investito in modo inadeguato. Ho visto uomini umiliarsi di fronte ad altri uomini, per ricevere un prestito. Ho visto come ci si può ridurre rincorrendo il successo, adorando il denaro come unico simbolo di felicità. Ho capito che i soldi non rendono sempre felici. Ho potuto fare facilmente queste considerazioni avendo posseduto denaro, quindi partendo avvantaggiato. Ho visto inoltre, amici ammalarsi e morire, anche se erano ricchi. Un giorno mi sono chiesto cosa mi avrebbe fatto felice e cosa mi faceva veramente paura. Avevo tutto, potevo comperare quasi tutto e la cosa che mi faceva paura era la solitudine e, la morte associata alla sofferenza. Che differenza c’era tra esser soli e accompagnarsi con persone che non ti fanno felici e di cui non ti puoi fidare?

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14. Strani scherzi della vita III

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16. Il quaderno di Sergio

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