24 Agosto 2019

13. Strani scherzi della vita II

di Sandro

“A parte la sessione investigativa”, commentò Guido, “sei arrivato alle mie stesse conclusioni. Io, però, non posso macerare nel dubbio che Aurora sia sangue del mio sangue, perché io tutt’ora non so di chi son figlio e la cosa non mi lascia indifferente. Se Aurora fosse mia figlia, certo non potrei recuperare gli anni di latitanza. Latitanza purtroppo inconsapevole. Lei però, potrebbe almeno riconoscere la mia faccia nel variegato mondo maschile. Penserebbe almeno che sono una entità tutt’ora viva, che sono un medico, vabbè lo è anche sua madre! Però potrebbe vedere che in fondo son un buon uomo, uno che sta facendo il suo lavoro onestamente, che non sono in un carcere, che non sono sposato, che non sono depresso, che non mi drogo, che non sono un barbone che…”. Lo interruppe Mario: ”Che sei tu nella tua essenza, un uomo normale, che sta facendo una vita normale, ma che non sei privo di sentimenti e riesci ancora a farti turbare dagli strani scherzi che ti riserva la vita.” “Sì, in sintesi è così.” Asserì Guido, “Le soluzioni sono tre e tre restano”.

“Questa notte devo lavorare!”, continuò Guido, “E la notte porta consiglio. Per stare sveglio si deve pensare e talvolta pensare non fa dormire, le due cose assieme, porteranno ad una soluzione. Un aiuto altrimenti, lo chiederò alla luna, che in questi giorni é anche piena. Lo fanno anche i lupi, perché non potrei farlo io?”. “Bene!”, disse alla fine Guido: “Grazie Mario, ci vediamo venerdì mattina così potrò aggiornarti.”

A questo punto Gigi abbassò il giornale e vide i due amici allontanarsi. Doveva ancora ordinare il suo caffè. Mai come ora, ne aveva sentito la necessità. Forse doveva togliere con il suoi aromi quel senso di pathos e di ansia che gli era rimasto addosso.

Continua . . .

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