3 Novembre 2018
Gli argomenti che ogni mattina trattano al bancone del bar i quattro amici sono diversi, ma da alcuni giorni la tematica rimane la stessa: l’uso della droga ed eventuali deroghe per quella leggera. Il discorso è stato introdotto dal solito Carlo che avendo due figli adolescenti ritiene la tematica spinosa e allo stesso tempo difficoltosa da affrontare. Nella scuola di suo figlio hanno trovato della marijuana nascosta nei bagni ed ora l’edificio è costantemente controllato dalla polizia con i cani antidroga.
Carlo non è contrario all’uso controllato della droga leggera, perché in fondo di qualche canna, quando era stato giovane, ne aveva fatto uso anche lui. Lo spiegamento di gendarmi di fronte alle scuole gli pareva eccessivo e avrebbe rivolto più volentieri l’attenzione delle forze dell’ordine contro quei perdigiorno di colore che non facevano altro che spacciare. A farlo adirare ancor di più c’era stata anche la recente sentenza di un giudice di Milano, un tutore della legge aveva scarcerato un nigeriano spacciatore, tale ordinanza era stata applicata perché per quell’uomo spacciare era l’unico modo per sopravvivere. Carlo veniva talmente assorbito dall’argomento droga che alcuni giorni beveva il suo cappuccino bollente tutto d’un fiato, altre volte lo lasciava raffreddare mentre gesticolava con Mario.
Mario rappresenta l’anima scientifica del gruppo. Lui senza figli per scelta, si permette di contrapporsi alle argomentazioni talvolta bonarie e talvolta popolari di Carlo. Mario sa perfettamente che in alcuni paesi come l’Olanda la cannabis è tollerata e gestita in modo legale in locali predisposti.
Sa perfettamente, inoltre, che studi recenti, rivelano che la marijuana ha dei benefici: sconfiggere alcune emicranie e i dolori neurologici, in quel caso i farmaci ordinari non hanno effetto. E’ ben consapevole inoltre che alcuni farmaci a base di cannabis sono stati elaborati per lenire il dolore cronico anche negli animali, fondamentale è purificare la sostanza in questione dalla parte ricreativa usata dall’uomo. Mario sa anche che le droghe, cosiddette leggere, sono dannose come quelle pesanti e che a lungo andare producono dipendenza fisica e psicologica; sono nocive soprattutto per la salute dei giovanissimi, il cui fisico sta ancora crescendo, la cui volontà certo non ha radici stabili e sicure tali da resistere agli insulti delle intemperie chiamate circostanze della vita. Proprio loro sempre in cerca di sballo, assumono le cosiddette droghe stimolanti come la cocaina, le anfetamine, di cui l’ecstasy è un derivato, perché producono euforia, riducono il senso di fatica, potenziano le attività mentali, la prestanza fisica e vincono la timidezza. Certo è che non riesce a cancellare dai suoi occhi di anestesista, i volti ed i corpi devastati che arrivano poi in ospedale perché hanno esagerato o perché il fisico acerbo non ha retto ai cocktail di varie sostanze per sballare. Gli rimangono poi, indelebilmente impressi nella mente, le facce di alcuni genitori che chiamati, magari nel cuore della notte del venerdì o del sabato, arrivano in ospedale vestiti in qualche modo, pallidi ed atterriti, questi il più delle volte non capiscono cosa possa essere successo al proprio figlio o figlia, che è uscito semplicemente per trascorrere una serata con gli amici. L’unico interrogativo presente nei loro sguardi è: “Perché ora il loro figlio si trova in un letto di ospedale o peggio di una terapia intensiva, magari in coma?” Sempre quegli occhi lo guardano e con voce tremolante chiedono: “Come sta dottore, è grave?” Quante storie, quanta umanità Mario incontra e conosce ogni giorno facendo il suo lavoro. Sa bene di amare questo lavoro anche se con il passare degli anni spesso si pente di averlo scelto. E’ difficile per lui, uomo sensibile e dall’animo gentile, restare indifferente di fronte al dolore ed alla malattia. E’ inevitabile perché è un essere umano e come tale ne viene coinvolto, allo stesso tempo però come medico deve rimanere distaccato e svolgere il proprio mestiere. Ecco perché non riesce ad essere d’accordo con Carlo, anche una canna ogni tanto può fare molto male e lui lo sa bene. Certo Mario non ha figli, ma gli basta vedere quanto stanno male i figli degli altri per dire a Carlo di rivedere la sua posizione. Carlo ancora non riesce a capire in fondo tanta gente fa uso di stupefacenti.