E’ un serpente acquatico, come il cugino Boa (vedi). A volte indossa una cresta sulla sommità del capo, da cui il modo di dire “essere sulla cresta dell’anaconda”, per indicare una persona molto elegante, sempre alla moda. Gli aspetti più scabrosi del suo rituale di accoppiamento sono trattati con molta delicatezza ed eleganza nella canzone “Anaconda su anaconda” di Pollo Conte (vedi). Quando è di cattivo umore diventa scuro scuro e questo è tradizionalmente considerato di cattivo auspicio, come ci ricorda Arnaldo Fusinato nella sua “Ode a Venezia”:
…Ma il vento sibila Ma l’anaconda è scura, Ma tutta in tenebre E’ la natura