5 Agosto 2019
Carlo era arrivato un po’ in ritardo ed aveva ascoltato parzialmente il racconti di Mario, ma quanto basta per capire che spesso le apparenze possono ingannare e quando tutti finirono di dire la propria aggiunse: “Vi ricordate di Giulia? Io pensavo che questa mi si appiccicasse come una cozza e io dovessi tenerla a debita distanza. Bene l’altra sera le ho telefonato per un re-incontro, magari con lo stesso finale, lei con una voce dolce e suadente mi ha detto:”Caro Carlo questa sera sono impegnata con delle amiche, però sappi che io non amo la routinarietà e mi piace cambiare”. Naturalmente ci sono rimasto di pongo ed è stato leso sonoramente il mio machismo. Una volta le donne non erano così. I tempi sono proprio mutati. Forse è colpa del sessantotto. Boh! Sta di fatto che anch’io sono giunto alla conclusione che spesso ci facciamo trascinare delle apparenze. “Mario ridendo gli disse: “Riprova a chiamarla, forse è solo apparentemente una dura e ha bisogno di tempo per immergersi in questa nuova avventura”. Carlo rispose: “Probabilmente è così, però a me sembra tutto apparentemente difficile! Complicato!”
“No!” aggiunse Alberto. “Forse sono solo le debolezze dell’animo umano. Forse è la difficoltà di comunicare, forse è il mondo con i sui schemi ed i suoi modelli imposti che ci assillano. O forse semplicemente siamo noi, che non vogliamo cogliere oltre all’apparenza”. Concluse. “Io posso dire tutto questo perché vendo apparenza e vivo nell’apparenza affinché tutto si svolga nella normalità. Non esprimere apertamente i miei gusti sessuali è vivere nell’apparenza, nella costante menzogna che tutto debba rispecchiare la normalità dei più.” Tutti guardano Alberto, tacciono e velocemente se ne vanno senza approfondire il discorso. Troppo difficile dagli ragione, troppo complicato dargli ragione. Apparentemente sembrava un banale chiacchiericcio da bar tra quattro amici, invece si era appena verificato un incontro tra modi diversi di porsi nei confronti della vita e del vissuto. Una cosa che riporterò tra le cose da appuntarmi.
Come nota per i lettori, Giovanni, dopo cinque giorni dall’incidente è stato operato all’anca e il trauma toracico è rientrato. Ora è ricoverato in ortopedia, ha già perso alcuni chili perché controllato sia nel bere, sia nel mangiare. Presto sarà seguito da uno psicologo. Forse non tutto è accaduto per caso, ma apparentemente vogliamo pensare che qualcuno da lassù, volutamente, abbia cercato di preservarlo dagli intoppi della vita.