30 Novembre 2019

Sala d’attesa: grande o piccola?

di Sandro

Se ho poco spazio, sacrifico la sala d’attesa e cerco di ricevere su appuntamento. L’appuntamento indubbiamente, può risolvere il problema dello spazio e aiuta a gestire il tempo, quello necessario, per dedicare la giusta attenzione al paziente e al relativo proprietario. La presenza di cani e gatti troppo vicini, evita inoltre miagolii, abbaiamenti costanti, proprietari nervosi, gatti impauriti e risse tra cani. Da non sottovalutare inoltre le eventuali minzioni su porte e sedie in sala d’attesa.
A mio avviso una sala d’attesa deve avere, come peculiarità assoluta, la facile e immediata pulizia poiché i nostri pazienti non sempre sono educati. Da ricordare è che spesso le deiezioni sono sintomo di paura.
Le sedie messe a disposizione del pubblico, devono essere, sempre secondo l’autore, facilmente disinfettabili e possibilmente di plastica, da evitare divanetti e strutture in pelle o di legno. In sala d’attesa, anche se piccola, necessiterebbe un mobile a scomparti per posizionare le gabbie dei gatti, in modo da far sentire questi che sono collocati nel proprio trasportino, in una tana. Si evitano così musi curiosi di cani che si avvicinano alle gabbie dei nostri pazienti pelosi spaventandoli. Le sale d’attesa così strutturate potrebbero essere complete nella loro essenzialità. Ma qui si può scatenare la fantasia di ogni veterinario. In ogni sala può esserci l’angolo delle riviste, come dal barbiere, che ricordo dovranno essere sempre tenute in ordine e possibilmente aggiornate, buttando quelle vecchie. Queste accortezze rispecchieranno, ordine e pulizia del luogo. Tanti veterinari in sala d’attesa mettono bellissimi acquari. Sono una indubbia fonte di distrazione per i bambini, ma un piccolo boomerang qualora non siano curati nella pulizia delle alghe e soprattutto controllati nella gestione dei loro abitanti (farsi dire da un cliente “Guardi dottore c’è un pesce morto nell’acquario” non ti fa certo fare una bella figura né come osservatore, né tanto meno come medico!!!). Quindi il posizionamento di un acquario può nascondere delle insidie oltre a richiedere dei costi per la pulizia e mantenimento dello stesso. Eviterei in sala d’attesa attaccapanni e porta ombrelli, oggetti verticali che spesso i cani maschi individuano come vespasiani. Spesso in sala d’attesa vengono appesi una serie di cartelli dove ordinanze, leggi, richieste del veterinario, cani scomparsi e gatti introvabili si mescolano nel mondo del foglietto volante e transitorio. Ecco trasformare la bacheca del proprio ambulatorio alla stregua di quelle universitarie non ricalca certo lo stile dell’ordine. Molto simpatiche trovo le dediche che spesso vengono fatte dai proprietari di animali al proprio veterinario. Un vezzo per lui e un momento di notorietà per il proprietario. Intelligente ai fini commerciali sono anche le foto dei clienti con i loro animali che esposte in bacheca ispirano simpatia e allo stesso tempo fanno riconoscere animali ed amici.
La sala d’attesa da impersonale diventa così un angolo di creatività fatta di foto, di quadretti, di cimeli, che dopo diversi anni segnano i ricordi ed il percorso di un veterinario.
Alcuni veterinari infine, mettono delle ciotole d’acqua per i cani e dei banchetti per i bambini qualora l’attesa per la visita del proprio animale, si prolungasse. Il sottoscritto preferisce eludere le due ultime accortezze cercando di gestire cani e proprietari su appuntamento. Meno attesa e meno stress per tutti!

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