24 Novembre 2018

Aneddoti e pensieri quotidiani

di Sandro

Ho voluto iniziare questa rubrica dandole un titolo in latino non certo per sfoggiare conoscenze classiche particolari, visto che la mie valutazioni nella lingua degli avi oscillavano tra il quatto e il cinque e mezzo, ma perché nessun’ altra frase in nessun’ altra lingua rende quanto queste due parole:” Repetita iuvant” ossia “Ripetere aiuta”. La ripetizione continua di alcune frasi, costantemente citate dalla gente che frequenta il mio ambulatorio veterinario, mi ha permesso di aprire questa pagina di “aforismi”. Salto gli strafalcioni sui nomi delle patologie, i medici ne hanno già scritto dei libri; salto anche i vari nomi dati ai farmaci, lasciando tale divertimento ai farmacisti.
Questa finestra nel blog non vuole diventare un angolo ironico a causa dello storpiamento di un nome di un farmaco e neppure la derisione per aver inventato il nome di una diagnosi, ma vuole essere un corner di riflessione sulla dolcezza prettamente nostrana dell’animo umano.
Chiarito tale concetto non desidero essere, né il paladino della lingua italiana né della medicina. Quello che andrò a postare sono solo un susseguirsi di frasi dette da tanti e sentite più volte al giorno; ripetute nelle settimane e nei mesi passati a tal punto che, quando non sono citate sono io stesso ad evocarle durante i colloqui di conoscenza con i clienti.
La frase che occupa il primo posto o meglio la pole position è:
– “A questo cane/gatto gli manca solo la parola” e io aggiungo: “Meno male! Altrimenti cosa direbbe!?”.
– “Per me questo cane/gatto è come un figlio” in ex aequo con
– “Questo cane/gatto è meglio di un cristiano” senza voler togliere nulla alle altre religioni naturalmente, ma essendo in terra a maggioranza cattolica questo è la religione di riferimento.
– “…Gli voglio più bene che a mio marito/moglie”.
– “… Dorme a letto con me”. Qui vi sono diverse varianti riguardanti il letto: ai piedi del talamo nuziale, sotto le coperte, tra me e mio marito/moglie, sopra il cuscino, vicino al collo con la testa poggiata sul cuscino come un cristiano, sulla mia pancia, tra le mie gambe ma ad una certa ora ha caldo e si mette sopra il copriletto. Ecco posso dire che sino ad ora non ho sentito dire che nessun animale dorma tra il materasso e la rete del letto e tante volte mi chiedo dove certi cani di dimensioni importanti trovino posto sul letto matrimoniale. Soprassiedo e non voglio neanche cimentarmi a capire dove è andata a finire l’intimità della coppia e a quali compromessi sia giunta la coppia per espletare i doveri coniugali. Comunque, continuando con le citazioni:
– “E’ come uno di famiglia…”
– “Mangia sano perché mangia quello che mangiamo noi”
– “Non sporca in a casa perché è così intelligente che mi chiama per uscire”
– “Ha paura e morde perché da piccolo devono averlo picchiato tanto….poi fortunatamente lo abbiamo preso noi…” per proseguire con “Quando monta in macchina ha sempre paura di venire abbandonato di nuovo”.

Naturalmente ci sarà un aggiornamento sulle citazioni più gettonate .

Queste citazioni giornaliere le ho riportate non per far facilmente sorridere le persone, ne per sbeffeggiare la loro sensibilità, anzi Kant recitava: “Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui lui tratta gli animali” Ghandi invece sosteneva: “La grandezza e il progresso morale di una Nazione si possono giudicare dal modo in cui si trattano gli animali”. Tutte queste parole servono semplicemente a raccontare il mondo che circonda un veterinario, la sua vita il suo modo di essere e il suo modo di trasformarsi a contatto con la gente.
Rifacendomi alla frase che occupa la seconda posizione “Dottore per me questo è come un figlio” voglio aggiungere anche una citazione del mio amico e collega Elia, che sicuramente non è un filosofo, ma è un attento conoscitore dell’animo umano. Lui un giorno mi disse: “Ricordati che alcuni animali al momento della visita sono come figli, quando si propone il preventivo diventano parenti di secondo, anche terzo grado e giunti al momento del pagamento ……..lontani conoscenti.” Naturalmente anche questo è una delle affermazioni più citate dai veterinari seguaci dell’Elia pensiero.

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