2 Marzo 2019
Il giorno dopo arrivai al bar mezz’ora prima del consueto. Non volevo perdermi nessun commento del gruppo riguardo l’incontro con la puerpera. Ero pronto ad origliare i loro racconti, ero più curioso del solito perché gli abituè del bar mi avevano lasciato con una curiosità insaziabile. Per rendere la permanenza più lunga al mio tavolino e poter ascoltare tutto nei minimi dettagli, ordinai oltre al mio tè al mirtillo, un succo di frutta e due brioche, entrambe però vuote; lo stile di vita va sempre un po’ preservato. L’azione salutista giornaliera viene invece esaurita bevendo il solito tè al mirtillo. La mia coscienza alimentare è al momento placata.
Il primo ad arrivare è Mario, poi giunge Gino, Alberto e per ultimo, causa carenza di parcheggi, Carlo. Carlo, dopo il primo sorso di caffè, è il primo a proferir parola: “Speriamo che Adila assomigli nell’altezza alla madre, così magari potrà primeggiare nella pallavolo o magari diventare una top model”. “O magari diventare solo una brava persona” aggiunse Mario. “Mah lo dicevo solo per un futuro sicuro. Talvolta alcune caratteristiche fisiche sono più importanti di una laurea o di una intelligenza spiccata” ribatté ancora Carlo. “Non sono assolutamente d’accordo” rispose un po’ irritato Mario. ”Non è scontato che una persona diventi “brava” e di persone moralmente oneste che sappiano riconoscere i veri valori della vita, l’intero mondo ne ha bisogno! Io le auguro questo: il saper distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il saper discernere gli egoismi personali dalla verità, possedendo una morale al di sopra di qualsiasi religione e qualsiasi machiavellica ragion di Stato. Solo allora sarà ai miei occhi veramente una “Brava” persona. “Mario sei il solito comunista” balbettò Carlo che poi addentò la sua brioche riempiendosi il giubbotto di briciole e zucchero a velo. Marisa la barista, lo guardò sorridendo e disse: “Carlo sono contenta di non essere tua moglie perché sei semplicemente un pasticcione! Non sei cattivo ma, ti fai mancare o eviti volutamente gli aspetti poetici della vita. Lo so, talvolta sembrano solo delle decorazioni ma, anche loro aiutano a rendere la nostra esistenza meno spigolosa, ma soprattutto sono fondamentali per farci riflettere e permetterci di meditare.” Carlo la guarda, annuisce, forse capisce, forse no. Troppo preso dal vivere, tutto gli scivola addosso senza lasciare segno. Lui è un uomo del popolo e pensa concreto. Un giorno capirà le cose a cui non facciamo caso, ma soprattutto rifletterà su ciò che non vogliamo vedere.